Il tema delle mobilità “fragili” (anziani, disabili, bambini, donne in gravidanza…) occupa da sempre una posizione relativamente subalterna nell’agenda delle politiche dei trasporti nel Paese. Negli ultimi anni tuttavia l’attenzione è andata crescendo, ad esempio negli obiettivi tematici di pianificazione dei trasporti alle diverse scale territoriali o nelle normative di settore, anche se a questa crescita non è sempre corrisposto un rafforzamento delle infrastrutture dedicate e dei servizi necessari ad assicurare un esercizio diffuso e qualitativamente adeguato del “diritto alla mobilità” per gli utenti deboli. A livello territoriale, inoltre, gli squilibri territoriali sono evidenti; in particolare le aree periferiche del Paese, le c.d. “Aree Interne”, fanno fatica per ragioni riconducibili essenzialmente alla carenza strutturale di servizi di base nel sociale, nella sanità, nei trasporti (“servizi di cittadinanza”) ad assicurare livelli dignitosi di assistenza alla mobilità per queste fasce svantaggiate della popolazione. Da ultimo, l’esplodere dell’emergenza sanitaria nel 2020 sta – per ragioni di tutta evidenza – acuendo le barriere alla mobilità sia degli utenti fragili di fatto costretti ad un lunghissimo confinamento, sia di quanti soprattutto nel volontariato operano per supportare anziani e disabili nei loro spostamenti.
In questo quadro critico, l’attività di ricerca realizzata per conto dell’Associazione Auser è stata finalizzata ai seguenti principali macro-obiettivi:
1. ricostruire a livello nazionale i principali elementi descrittivi, sotto il profilo quantitativo e qualitativo, della mobilità degli anziani, con uno specifico spaccato dei comportamenti delle popolazioni (anziane) che vivono nelle Aree Interne; l’analisi dovrebbe essere anche finalizzata ad individuare ad un livello macro le criticità e i disservizi esistenti, nonché a definire un primo quadro di possibili risposte e politiche già attivate, sempre con riferimento particolare alle Aree Interne;
2. contestualizzare il quadro conoscitivo di cui al punto 1) in cinque Regioni;
3. individuare un pacchetto di azioni specifiche che possano essere attivate per migliorare la struttura e qualità dei servizi, istituzionali e di volontariato, per la mobilità degli anziani, in particolare nelle Aree Interne.