Il 20° Rapporto sulla mobilità degli italiani si compone di tre sezioni principali.
La prima sezione (“Il quadro della domanda di mobilità”) è come di consueto dedicata ad un’ampia analisi della domanda di mobilità, a partire dai dati dell’Osservatorio “Audimob” di Isfort (per la metodologia dell’indagine “Audimob” si veda l’Appendice metodologica).
Accanto al tradizionale monitoraggio di taglio congiunturale sulla domanda – di particolare rilievo per capire come il modello di mobilità dei cittadini si è riposizionato dopo il tornante della crisi sanitaria (Cap. 2 sul periodo 2019-2023: l’“Oggi”) -, per la prima volta il Rapporto dedica uno spazio ad hoc: (1) sia all’analisi retrospettiva dei due decenni di Osservatorio “Audimob” con uno sguardo in serie storica dei fondamentali della domanda (Cap. 1 sul periodo 2002-2022: lo “Ieri”); (2) sia alla descrizione del modello previsivo della domanda – costruito da Isfort insieme ad FS Research Centre sul perno dei dati “Audimob”-, con un’applicazione al 2030 basata sugli scenari di evoluzione demografica (Cap. 4: il “Domani”).
Completano la prima sezione il focus sui modelli di mobilità nelle aree metropolitane (Cap. 3), nel quale si riportano i principali risultati di una recente indagine sulle Città metropolitane svolta da Isfort per conto del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, integrati da indicatori Istat di mobilità relativi ai soli Capoluoghi metropolitani.
La seconda sezione del Rapporto (“I focus settoriali”) si concentra sui comparti principali del trasporto passeggeri, in particolare la mobilità privata motorizzata (Cap. 5), la mobilità dolce e micromobilità (Cap. 6), la mobilità collettiva (Cap. 7) e la sharing mobility (Cap. 8).
Infine, la terza sezione (“Gli approfondimenti tematici”) è dedicata alla sicurezza stradale (Cap. 9), al tema energetico (Cap. 10) e al monitoraggio degli interventi infrastrutturali, in particolare collegati al PNRR (Cap. 11).
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